Curiosità

La leggenda del ghiacciaio di Verra
«Gesù vestito da mendicante, decise di mettere alla prova il padrone dell'alpe che un tempo sorgeva nelle ampie distese erbose che sovrastavano i Piani di Verra.
Al momento della mungitura si presentò al ricco padrone per chiedere che gli venisse data una tazza di latte per dissetarsi.
“Piuttosto che regalare il latte ad un vagabondo - rispose beffardo il padrone dell'alpe - lo rovescio sull'erba!” così dicendo gettò il contenuto del secchio.
Bianchi rigagnoli scivolarono sul suolo e si rappresero in una morsa di gelo. Allora la neve cominciò a scendere fino a sommergere gli alpeggi e le verdi distese dei pascoli, dando origine al ghiacciaio di Verra.»

Perche’ e’ rosa il Monterosa?
Grazie alla Punta Dufour, con i suoi 4.634 metri, il Monte Rosa risulta essere il massiccio più alto delle Alpi Pennine e viene superato in altezza solo dai 4.808 metri del Monte Bianco.
Sono in molti a credere che il suo nome sia dovuto ad eventi atmosferici più o meno anomali.
C'è chi sostiene che l'origine del termine Monte Rosa derivi dal magico colore di cui la montagna si tinge in determinati momenti della giornata, specialmente all'alba e al tramonto; chi invece ritiene che la particolare colorazione sia frutto di un forte vento, che soffia dal deserto e sporca la neve di granelli di sabbia.
L’origine del suo nome va invece ricercata nella lingua locale e precisamente nella parola “rouese” o “rouja”, che in dialetto significa “ghiacciaio”.

Li diabio de Sarezza
Proprio nel cuore del comprensorio Monterosa Ski, sul versante di Champoluc, il monte Sarezza sovrasta il villaggio e la zona denominata Belvedere. Un monte che oltre ad essere attorniato da moderne piste panoramiche si caratterizza per l'aspetto roccioso molto irregolare.
«L'anziano curato di Ayas Dandrès, era conosciuto nella valle per possedere un antico libro di magia. Un giorno, distratto da un'avventore mentre faceva catechismo, Dandrès dimenticò il libro sul davanzale. Incuriositi gli alunni iniziarono a sfogliarlo e uno di loro si soffermò e lesse la formula che serviva ad evocare i demoni. Immediatamente gli spiriti si materializzarono portando nella curia un grande danno.
Al suo rientro il curato dovette trovare il modo per sedare l'euforia dei diavoli per poter consultare il suo libro di magia e trovare la formula per liberarsi degli spiriti maligni.
Il prete intimò loro di ascoltarlo; li divise in tre gruppi e li destinò a vari luoghi dove scontare la pena per lo scompiglio creato. Il gruppo più numeroso venne mandato a Sarezza con il compito di demolire la montagna servendosi solo di un cucchiaio.
Da anni e anni i diavoli si danno da fare ma non hanno ancora portato a termine l'impresa.»




Monterosa

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